supplemento
a Lotta di Classe – giornale dell'Unione Sindacale Italiana – USI AIT
Questo numero viene pubblicato in un
momento particolare, cioè dopo la firma apposta dai sindacati confederali ai
nuovi accordi sulle pensioni e sul welfare. Che siano accordi contro i
lavoratori, i pensionati, i giovani pensiamo non ci siano dei dubbi (così come
sul fatto che questo governo non ha rispettato neanche i suoi impegni pre-elettorali per la
cancellazione dello scalone e della precarietà estrema) proprio perché seguono
di poco la manovra sul TFR, quella che noi – come autorganizzati – abbiamo
giustamente definito “lo scippo del TFR”. Tutto fa parte dello stesso progetto
di smantellamento della pensione pubblica e della sua sostituzione, sia pure
oggi ancora in forma parziale, con un sistema di previdenza mista e di totale
mantenimento della precarietà; ma di questo ne parleremo più specificatamente
con un articolo.
Come compagni/e, libertari/rie,
lavoratori/trici autorganizzati/e siamo consapevoli da sempre che non abbiamo
governi amici; i governi rappresentano sempre gli interessi del capitale, della
globalizzazione neoliberista, del mondo finanziario …. non certo quelli del
mondo del lavoro, degli/lle sfruttati/e, Per questo abbiamo anche in questo
numero rivendicato quel percorso di autorganizzazione diretta, dal basso ed
indipendente che abbiamo fatto da anni all’interno dell’Unione Sindacale
Italiana (di cui noi rivendichiamo la sigla USI AIT, perché da sempre fedeli ai
principi dell’AIT e alla solidarietà internazionale).
Abbiamo poi pubblicato notizie ed
interventi che ci sono arrivati dal movimento anticapitalista, dal movimento
antifascista e da quello per la difesa del territorio; tutto questo corrisponde
a quel progetto di intervento complessivo a 360° che stiamo portando avanti da
anni con le nostre piattaforme sociali/sindacali di lotta (che abbiamo
riprodotto in un nostro volantino).
Un progetto che vede sempre più
attuale il modello di un sindacato autogestito come l’USI AIT, che rivendica la sua continuità con quel
sindacalismo rivoluzionario che nei primi anni del ‘900 aveva saputo opporsi
con forza al fascismo e agli interessi padronali.
Allora forse il male (il buio della
favola che leggerete in questo numero) è già tra noi... per sconfiggerlo dobbiamo accendere la fiamma della rivoluzione
sociale, del conflitto sociale (e per non dimenticare la nostra storia abbiamo allegato a questo numero un CD sulla
Spagna del ’36, con immagini e documenti che abbiamo diffuso in occasione del
Convegno svolto lo scorso anno presso il Laboratorio sociale La Talpa sull'attualità dell' autorganizzazione e che ha visto una
presenza anche nazionale tra cui quella dei compagni di Spezzano Albanese).
Un saluto libertario a
tutti/e dai compagni e dalle compagne del
Circolo DURRUTI ed un arrivederci a presto.
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