Mediateca Anarchica
Da Anarcopedia.
La mediateca
anarchica è una sezione della Biblioteca
Anarchica contenente una sezione video e una sezione audio. Alcuni contributi non
sono specificamente anarchici ma consentono di comprendere meglio alcuni
aspetti che comunque sono legati alle attività del mondo anarchico (es. il film
documentario "Mare nostrum", che è un'inchiesta sui crimini e gli
affari che si celano dietro i CIE).
- Il film
(1970, regia di Giuliano Montaldo) è la ricostruzione storica della
condanna a morte degli Italiani Nicola
Sacco e Bartolomeo Vanzetti, emigrati negli Stati uniti
nel periodo Giolittiano come tanti altri italiani.
- Tierra
y Libertad (Terra e Libertà) è un film di Ken Loach (1996)
ambientato durante la guerra civile spagnola e
segue le vicende di una piccola formazione partigiana e la storia d'amore
che lega il protagonista, ad una resistente spagnola.
- Il film
è tratto dalla graphic novel V for Vendetta
scritta da Alan Moore e illustrata da David Lloyd. La storia è ambientata
in una Gran Bretagna futuristica e distopica, in cui un regime totalitario
ha preso il potere in seguito alla confusione derivata da degli attentati
terroristici e dalla "autodistruzione" delle più grandi nazioni.
Il protagonista è un anarchico di nome V, che si nasconde dietro una
maschera commemorativa di Guy Fawkes, che inizia una campagna elaborata,
violenta e teatrale, volta a sovvertire il regime per ridare il potere al popolo.
La maschera commemorativa di Guy Fawkes e le date scelte per alcuni eventi
che si susseguono nel film non sono a caso, ma si ispirano proprio a Guy
Fawkes che il 5 Novembre 1604 tentò di far esplodere il parlamento
Inglese, nel tentativo di uccidere il re Giacomo I d'Inghilterra. Il film
è una denuncia al modello della politica totalitaria, alla censura e ai
mezzi di controllo mediatico.
- Cortometraggio
sulla Banda
del Matese. Regia, soggetto e sceneggiatura di Mimmo de
Ceglia.
- Il film
ripercorre le vicende del cuoco anarchico che attentò alla vita di Umberto
I con un coltellino. Un attentato dimostrativo che ebbe come risultato una
pena ancor più dimostrativa. Condannato a morte, distrutta la casa,
rinchiuse in manicomio la madre e la sorella, Passannante si vide poi
commutare suo malgrado la pena in carcere a vita da scontare in una
minuscola e buia cella sotto il livello del mare.
- Anarchists Against the Wall
(anarchici e anarchiche contro il muro) è un gruppo aperto il cui
principale interesse è l’azione diretta
non-violenta congiunta israelo-palestinese nei territori palestinesi
occupati. I suoi scopi principali sono collaborare con la società civile
palestinese nelle pratiche di disobbedienza civile all’occupazione,
utilizzando l’insurrezione popolare dal basso come alternativa a politiche
basate invece sulle diverse fazioni e partiti; creare un’alternativa alla
violenza nella lotta di resistenza e far sì che israeliani e palestinesi
resistano all’occupazione fianco a fianco. Anche se essere anarchici non è
un criterio per unirsi al gruppo, la maggioranza delle attiviste e degli
attivisti israeliani si riconoscono nell’anarchismo e il
gruppo opera basandosi su principi anarchici. Dalla sua nascita nel marzo 2003 il
gruppo si è prevalentemente concentrato sulla resistenza contro la
costruzione del muro dell’apartheid nel West Bank. A partire dal 2002
Israele ha iniziato a costruire una barriera, nota come muro dell’apartheid,
dentro ai territori occupati. Oltre ad aumentare in maniera consistente le
sofferenze causate dall’occupazione rendendo ancora più difficili i
movimenti della popolazione all’interno del West Bank, il percorso del
muro comporta massicci furti di terra agricola ed espulsioni della
popolazione palestinese dai propri terreni. Quando è iniziato a diventare
evidente che la costruzione del muro si sarebbe trasformata in un enorme
strumento di oppressione, un gruppo anarchico israeliano ha deciso di
usare la questione del muro come catalizzatore per azioni dirette
congiunte israelo-palestinesi. Dall’inizio del conflitto questa è stata la
prima volta in cui israeliani e israeliane e palestinesi si sono trovati
fianco a fianco in azioni di resistenza all’occupazione. (Anarchists
against the Wall). «Per dedicarsi ad azioni congiunte di israeliani e
palestinesi è necessario creare la base personale e relazionale che rende
possibile il fare politica assieme. È necessario costruire fiducia. La
gente in Europa si deve rendere conto che non usiamo la parola “Apartheid”
solo come uno slogan. C’è una separazione assoluta tra le due società.
Costruire relazioni personali e fiducia, che sono la base dell’azione
politica, è il passo più difficile e contemporaneamente il più
importante.» «Gli israeliani devono vedere l’occupazione. È impossibile e
inutile raccontargliela. La maggioranza delle persone che ha fatto questa
esperienza, che ha visto, ha cambiato totalmente la propria vita. Si sono
sentiti chiamati a risponderne personalmente, perché è diventato per loro
impossibile non sentire profondamente l’ingiustizia.” La cosiddetta
“barriera di separazione» o per meglio dire Muro dell’Apartheid, di cui
sono già stati costruiti più di 150 dei primi 650 Km previsti, non si
limita a separare, per presunti motivi di sicurezza, la popolazione
israeliana da quella palestinese, ma penetrando nei Territori Occupati ed
accerchiando molti centri abitati, espropria terre, distrugge coltivazioni
e pozzi, separa la popolazione dalle proprie fonti di sussistenza, rende i
movimenti interni ancora più difficoltosi di quando già non faccia
l’attuale sistema di suddivisione in aree e annette, di fatto, una larga
percentuale di territorio palestinese, soprattutto intorno alle zone degli
insediamenti israeliani e a quelle strategicamente più interessanti.
Proteste, manifestazioni e campi politici contro il Muro, gestiti ed
organizzati da segmenti della società civile palestinese, hanno
rappresentato un ritorno dell’Intifada come movimento dal basso,
sostanzialmente disarmato e non militarizzato. Le zone dove attualmente si
compiono i lavori di costruzione sono state protagoniste di diffusi
momenti di insurrezione popolare, spesso con la presenza e il sostegno di attiviste
e attivisti internazionali e israeliani, tra cui
Anarchists against the Wall. La violenza della repressione ha comportato
oltre alla drammaticamente consueta uccisione di civili palestinesi, anche
il ferimento grave di due compagni israeliani, Gil Naamati nel dicembre 2003 e Itay
Levinsky nel marzo 2004. Se in Italia solo
l’informazione
indipendente e di movimento ha dato spazio alle notizie
delle azioni e della repressione
conseguente, in Israele stampa, radio e televisione si sono trovate invece
costrette ad affrontare il tema di giovanissimi cittadini israeliani,
ebrei e disarmati, colpiti in maniera quasi mortale da un esercito cui
tradizionalmente si attribuisce una funzione difensiva e protettiva.
A cura della Fondazione Anna Kuliscioff (Milano), in collaborazione con il
Centro Studi Libertari e l'Archivio Giuseppe Pinelli (Mi)
- Quando
nella primavera del 1945 l'insurrezione dilaga in tutto il Nord Italia,
gli anarchici, già protagonisti nei primi anni Venti della resistenza
popolare a uno squadrismo che sta per farsi regime, poi del confino,
dell'esilio e della rivoluzione spagnola, sono
ancora una volta armi in pugno contro il fascismo. Dopo l'8
settembre 1943 in tutto il centro-nord si
costituiscono le prime bande, poi diventate formazioni autonome in alcune
aree o parte integrante delle organizzazioni partigiane costituite dalle
varie forze antifasciste.
- Alcuni
amici si ritrovano intorno al monumento del partigiano silvano fedi
ricordandone le gesta e cercando spunti dal passato per comprendere il
presente.
A cura del Centro studi libertari/Archivio Pinelli
- Nestor
Ivanovic Machno (1889-1934) è stato il personaggio centrale di una
rivoluzione libertaria in Ucraina
schiacciata nel sangue. Hélène Châtelain (regista teatrale e
cinematografica, di famiglia russo-ucraina) ha riesumato dopo oltre
settant'anni di silenzio testi, immagini e documenti che tracciano la vita
straordinaria di Machno, morto poverissimo in un infimo alberghetto di
Parigi. Poverissimo come era nato, in una famiglia di contadini. Ma dal 1917 al 1921 Nestor
Makhno è il leader di un movimento anarchico contadino
che spazza una regione grande più di metà dell'Italia, coinvolgendo
milioni di uomini e donne in un grande esperimento di autogestione
libertaria. L'armata machnovista, costituita per lo più da contadini,
supera nel 1919, al culmine dell'insurrezione, i 50.000 effettivi… Nelle
storie ufficiali dell'URSS di tutto questo non se ne trova traccia.
Neanche una parola. Se non per una breve e brutale condanna, assoluta come
il silenzio. Dopo la sconfitta militare da parte dell'Armata Rossa, Nestor
Makhno è costretto a lasciare l'Ucraina e nel 1925 si
rifugia infine a Parigi. Lo insegue una domanda di estradizione, da parte
di Mosca, per «tradimento della patria, omicidio e saccheggio». Con la
fine del regime sovietico, Hélène Châtelain è potuta tornare nei luoghi
della machnovitchina e ricostruire, anche attraverso testimonianze
originali, la storia dell'epopea machnovista.
Spagna 1936: l'utopia si fa storia (VHS, 45 minuti, b/n, 14,00 Euro): testo
di Pino Cacucci voci di Francesca Gatto e Paolo Rossi.
- Le
immagini di questo filmato sono state girate tra il 1936 e il 1937 da
operatori delSindicato de la Industria del Espetaculo di Barcellona
aderente alla CNT
(Confederacion Nacional del Trabajo). Anche su videocassetta
- Realizzato
in occasione del trentesimo anniversario della morte di Franco
Serantini, il video è stato prodotto nell'ambito di uno
stage coordinato dalla Prof.ssa Sandra Lischi (Università di Pisa, Facoltà
di Lettere, corso di laurea in Cinema, Musica e Teatro) consulenza storica
di Franco Bertolucci, contributo alla realizzazione di Francesco Moretti.
Dedicato a tutti gli anarchici.
- Realizzato
il 29 marzo 2010 in concomitanza con le elezioni regionali, il video
racconta la Carrara degli anarchici.
- Realizzato
il 1° maggio 2010, il video parla di un ideale che non potrà mai morire.
- Documentario
di Martino Oberto (1925-2011), uno dei principali esponenti della
controcultura italiana degli anni '50, '60.
Carlo
Giuliani
- Documentario
di Hélèn Chatelain (Edizione italiana a cura del Centro Studi Libertari
Archivio Giuseppe Pinelli) sulla rivoluzione
makhnovista in Ucraina (1917-1921).
- Documentario
video su Michele Schirru,
l'anarchico sardo condannato a morte per aver progettato l’uccisione di
Mussolini.
Il
documentario intero: *Michele Schirru, professione
anarchico (I Parte), Michele Schirru, professione anarchico
(II parte).
- Documentario
che racconta la rivolta greca, che ha una forte impronta libertaria,
dall'assassinio di Alexandros Andreas Grigoropoulos ai
giorni nostri.
Film
documentario del 2002 di
Francesca Comencini sui fatti del G8 di Genova e il relativo assassinio di Carlo
Giuliani. Il film racconta in parallelo il 20 luglio di Carlo
Giuliani, e quello del corteo dei disobbedienti, le cosiddette tute bianche. La
giornata di Carlo Giuliani viene narrata nei minimi particolari, dall'incontro
con alcuni amici a pranzo in una focacceria. Le varie fasi del film sono unite
da un unico filo conduttore: le parole della madre del ragazzo ucciso, Haidi
Giuliani.
Kiskanu è
una scuola elementare e media democratica antiautoritaria di Verona.
Il documentario è stato realizzato nella primavera del 2011 da Andrea Sola.
Ricostruzione
biografica della vita di Franco Leggio, omaggio
all'anarchico ragusano. Franco Leggio, un anarchico di Ragusa si apre
con la voce di Rosa Balistreri. Regia di Pino Bertelli.
Carrara,
capitale dell'anarchismo internazionale, l'editore Alfonso Nicolazzi, il
professore universitario Gigi Di Lembo, lo scultore Dominique Stroobant, lo
storico Massimiliano Giorni e il tipografo Donato Landini parlano di anarchia,
valori e ideali raccontando la storia del movimento
anarchico.
Documentario
di 48 minuti che racconta la storia di una fabbrica argentina (Fabbrica Zanon )
colpita dalla crisi e rimessa in moto dalle maestranze che la autogestiscono,
non senza grandi difficoltà.
Cortometraggio
del 2001 di Roberto Nanni; durata 28'; È la storia di Antonio Ruju: dalle
origini nella poverissima Sardegna inizio '900 alla lotta al fascismo, fino
alla completa adesione all'anarchismo. La sua vita è costellata di episodi
straordinari che hanno come elemento dominante la lotta ai soprusi e alle
ingiustizie.
- Adattamento
di un testo di Raoul Vaneigem,
traduzione di Alfredo M. Bonanno.
- Adattamento
di un testo di Albert Libertad,
traduzione di Andrea Chersi.
- Adattamento
di un testo di Émile Armand,
traduzione degli amici italiani di Armand.
- Un
omaggio alla memoria dei due martiri di Boston. Per non dimenticare.
- In
memoria di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti.
- Video
delle lezioni organizzate dal circolo UAAR di Milano sull'antispecismo:
- Relazione di Gary Yourofsky
presso la Georgia Tech nell'estate del 2010
- Fratelli di TAV di Manolo Luppichini e Claudio
Metallo (2008). Durata: 60 minuti.
- No TAV, fermarlo è possibile, a
cura del Centro Sociale Askatasuna e del Comitato di lotta popolare
(2006). Durata: 75 minuti.
- Oltre le mura, cortometraggio realizzato con
i detenuti della Casa di Reclusione di Sant'Angelo dei Lombardi (AV).
Regia di Giuliano Capozzi, Musiche di Enzo Perna, con la collaborazione di
Monica Mariotti.
- Mare nostrum, film inchiesta sui CPT (oggi
chimati Centri di Identificazione ed Espulsione). Alcune immagini di
questo film hanno permesso alla magistratura salentina di istruire un
processo contro i gestori di un "Centro di permanenza
temporanea" gestito dalla Curia arcivescovile di Lecce, la Fondazione
"Regina pacis". “Mare nostrum” mette a nudo alcuni aspetti
dell'incostituzionalità della legge sull'immigrazione (la
189 del 30 luglio 2002) detta Bossi-Fini-Mantovano. Alcune immagini di
questo film hanno permesso alla magistratura salentina di istruire un
processo contro i gestori di un "Centro di permanenza
temporanea" gestito dalla Curia arcivescovile di Lecce, la Fondazione
"Regina pacis". La durata della versione italiana è di 59
minuti. Si tratta di un progetto completamente autoprodotto, realizzato
con diverse tecnologie digitali nell'arco di oltre cinque anni e costato
oltre 25 mila euro. Realizzato e prodotto da Stefano Mencherini, che firma
dopo Dante D'Aurelio anche la fotografia (il montaggio e' di Leida Napoles
e Mario Chavarria), il documentario e' un viaggio in presa diretta
nell'Italia dei diritti negati agli stranieri. Il film si apre con le
lacrime del premier Berlusconi a Brindisi, all'indomani della "Strage
del Venerdi Santo", dove morirono in mare a causa di una collisione
con una imbarcazione della Marina militare oltre 80 albanesi che tentavano
di raggiungere le nostre coste con l'ennesima carretta del mare, la Kater
I Rades. Era il 1997, il Paese era governato dal
centrosinistra. Poi un inseguimento tra scafisti e Guardia di Finanza
italiana tra la Baia di Valona e il Canale di Otranto tre anni dopo, durante
il periodo "dei respingimenti" a colpi di kalashnikov. Mare
nostrum continua raccontando l'arrivo dei "clandestini" nel
"Centro di Permanenza temporanea"
Fondazione Regina pacis, San Foca, Lecce. Un CPT-lager che sarà chiuso e vedrà
la condanna di Don Cesare Lo Deserto [1]. Nel
film-denuncia c'è anche un affresco della quotidianita' dei
"regolari", quelli che il permesso di soggiorno possono averlo,
ma che di fatto vivono come clandestini a causa dell'iniquità e dei
ritardi applicativi della legge. Le musiche originali di "Mare
nostrum" sono di Alessandro Coppola, fondatore dei Nidi d'Arac. Il
testo della canzone "Cicuta", firmato da Mencherini e musicato e
interpretato da Coppola, e' una sintesi della vicenda di don Cesare
Lodeserto e della "sua" fondazione. Ad accompagnare diversi
passaggi del film c'e' anche una versione fascista dell'Inno di Mameli,
riscritta per "Mare nostrum" da Lucia Poli (attrice e autrice
teatrale), Francesco di Giacomo (leader del Banco), Alessandro Coppola e
Stefano Mencherini e interpretata da Poli, Di Giacomo e Coppola. Altre
musiche non originali utilizzate nel film sono di Luciano Orologi, Ivano
Fossati, Mau Mau, Les anarchistes. La consulenza musicale e' di Andrea
Farri.
- Senza ragione,
documentario antipsichiatrico
- This is my Land... Hebron,
documentario di di Giulia Amati e e Stephen Natanson su come alcune
centinaia di coloni israeliani ultra ortodossi, appoggiati dall'esercito
d'Israele,
tengano in uno stato di apartheid una
città di 150 mila abitanti.
- Signs
Out of Time, documentario sottotitolato su Marija
Gimbutas, le società
gilaniche e i Kurgan:
- Errico Malatesta e la violenza
rivoluzionaria di Alfredo Maria Bonanno: documento audio
dell'intervento di A. M. Bonanno, al convegno "A 150 anni dalla
nascita di Errico Malatesta, anarchico".
- Fra contadini, di Errico Malatesta (progetto
audioteca Anarchica)
- Rassegna audio della rassegna di incontri
"La pianta anarchica", svoltisi presso il circolo Arci
Lascighera
- Interventi alla serata
"Quando la memoria si fa presente" per non dimenticare
l'assassinio di Pinelli ( 15/12/2007 )
- Seara in ricordo dell'anniversario
della morte di Pietro Valpreda (9 luglio 2009)
- Intervista agli Anarchici
contro il Muro sulla storia dell'anarchismo israeliano
- Rivolta sociale in Grecia
- Storia dell'anarchismo italiano
- L'intera registrazione del
Primo Convegno Italiano Antispecista
- Spese militari e politiche di
guerra
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